Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 17/01/2022
Veronese:«Indispensabile prorogare cassa integrazione covid»
Veronese:«Indispensabile prorogare cassa integrazione covid»
17/01/2022  | Sindacato.  

 

 

Spiace proprio dirlo, ma non siamo fuori dal tunnel.
 
 
Contagiati e isolati, ricoverati e vaccinati, mascherine e tamponi. Questo sul versante della pandemia.
Disdette di prenotazioni, limiti negli spostamenti, difficoltà negli approvvigionamenti dei materiali, calo dei fatturati, interi comparti produttivi che stentano a ripartire. Questo sul versante economico, produttivo e occupazionale.
 
 
Ce n'è abbastanza per non abbassare la guardia. Giustamente, il Governo pensa a ristori, sostegni, affiancamento di aziende in difficoltà e imprenditori che rischiano di chiudere. Sperando che questa volta non si tratti di "interventi a pioggia".
 
 
Ma la vera emergenza sono i dipendenti sospesi dal lavoro a causa degli effetti, diretti o indiretti, del Covid. Ce ne sono nel turismo e nei servizi in qualche modo connessi, nel comparto artigiano e nell'industria manifatturiera, nel commercio e nel terziario. La cassa integrazione è scaduta con la fine dell'anno ed è assolutamente necessario un ulteriore periodo di almeno 13 settimane, senza condizionalità e senza limiti e differenziazioni fra i diversi comparti: tanto saranno le imprese in crisi a fruirne, certo non quelle di comparti dove l'economia ha cominciato a tirare. Senza un prolungamento della cassa integrazione sono migliaia le lavoratrici ed i lavoratori che rischiano il licenziamento, senza nemmeno che la vicenda finisca sui giornali perché un licenziato qui e tre là non fanno notizia.
 
 
E senza un ulteriore periodo di cassa integrazione Covid nemmeno la riforma degli ammortizzatori sociali - appena varata - potrà decollare: va impostata e realizzata con gradualità ed equilibrio, laddove addossare agli strumenti ordinari un intervento straordinario, come per il Covid, fa correre il rischio di avviarla al fallimento o a ritardi, insuperabili nel tempo.
 
 
Non si ferma il vento con le mani. Ad un evento straordinario si deve continuare a rispondere con interventi straordinari. Ce lo potremmo anche permettere, magari valutando per bene come, quante e in che direzione sono state impiegate le risorse europee del programma Sure. Per cui, subito altri tre mesi di cassa integrazione!
Ma occorre agire in fretta: non è tollerabile che una decisione, quale che sia, venga rimandata di settimana in settimana, in uno stillicidio di mezze anticipazioni, indiscrezioni o ricostruzioni di dinamiche dentro il governo che, obiettivamente, a dipendenti e imprese in difficoltà non possono interessare.
 
 
 
Roma, 17 gennaio 2022