Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 08/02/2022
Immigrazione: poche idee e confuse
Immigrazione: poche idee e confuse
08/02/2022  | Immigrazione.  

 

 

(www.quotidiano.net) 08/02/2022- Probabilmente, se faceste domande sui flussi migratori in Italia, ricevereste risposte molto diverse, come è capitato a noi. Dopo aver analizzato i dati statistici ufficiali, abbiamo intervistato 40 persone fra i 30 e i 50 anni e abbiamo ricevuto risposte vaghe o non corrette. Per esempio, 31 persone pensano che i migranti in Italia stiano aumentando, mentre i residenti stranieri, secondo i dati IDOS, sono in calo. Ciò vuol dire che molti arrivano in Italia solo per transitare e poi andare in altri paesi benestanti. E questi, secondo i dati del sito interno.gov.it, sono in aumento. Ben 17 intervistati ritengono che la percentuale di stranieri sulla popolazione superi il 10% (mentre 8,45% è il dato reale). Riguardo alla provenienza, in 26 hanno l’impressione che i migranti arrivino dai paesi africani, in realtà la maggioranza proviene dall’Est Europa. Forse perché in tv si parla molto dei drammatici sbarchi di persone dall’Africa, che tuttavia non si stabiliscono in Italia. Gli intervistati concordano che i migranti arrivano nel nostro paese in cerca di una migliore qualità di vita, o a causa di guerre, o per motivi economici, ma, alla domanda su cosa prevede la Costituzione Italiana, i dubbi sono tanti: ben 21 hanno detto di non saperlo, gli altri hanno parlato di ‘accoglienza’ in maniera generica. Il concetto di ‘asilo’ è chiaro solo a 6 intervistati.

 

Abbiamo concluso che parlare di immigrati in generale è fuorviante e che sul tema c’è disinformazione. Lo stesso vale per i diritti garantiti dalla Costituzione per coloro che non li hanno nel proprio paese e li cercano qui. Come le tre persone che abbiamo contattato per raccontare la loro storia. Un amico albanese viene dalla città di Durazzo, Albania. E’ arrivato nel 1994 a bordo di un gommone. Nel viaggio ha rischiato la vita, è caduto in acqua ma è stato salvato da una nave. Qui cercava un futuro migliore perché nel suo paese c’era molta povertà. In Italia, dice, si può, con impegno e volontà, trovare lavoro e ci si può creare un futuro dignitoso.

 

O come una signora bielorussa, che viene da Sluzk ed è arrivata in Italia con un bus a 18 anni. Si è fermata a Siena dove aveva dei parenti che le parlavano spesso del paese. Voleva aiutare la sua famiglia e ha cercato di dare una svolta alla sua vita da noi, in un paese con più possibilità. Dell’Italia apprezza molto la libertà di espressione, le belle città e la sensibilità delle persone. E poi c’è una nostra nuova compagna, arrivata da Mahdia in Tunisia in nave, con la sua famiglia. Vuole studiare, in Tunisia andava a scuola e aveva tanti amici, ma c’erano vari problemi, come la criminalità, che interessa anche i ragazzi giovani. Vanno a scuola, dice, ma non tutti i giorni. E i maschi, superati i 1213 anni, spesso smettono.