La riforma del catasto è necessaria ed indispensabile per riportare equità e giustizia sociale nella tassazione sul mattone.
Si tratta di una riforma attesa da più di 30 anni dato che l'ultima revisione degli estimi catastali risale al 1989.
Occorre partire da una revisione dei valori catastali vecchi, iniqui e che non corrispondono al reale valore degli immobili. È necessario eliminare i paradossi attuali per cui "case di pregio" ubicate nei centri storici hanno rendite catastali molto più basse di immobili situati in periferia o di recente costruzione. Nella riforma, però, bisogna prestare molta attenzione, perché questo processo non dovrà significare maggiori prelievi, ma una diversa e più equa ripartizione del carico fiscale, il cui impatto non riguarderà soltanto l'IMU, bensì anche il reddito ISEE. Anche perché, da nostre simulazioni, con nuovi valori le rendite catastali aumenterebbero mediamente del 128% con punte del 183% a Roma e del 123% a Milano.
Roma, 4 marzo