Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 16/03/2022
Ucraina, nel decreto del governo fondi per le famiglie che ospitano profughi
Ucraina, nel decreto del governo fondi per le famiglie che ospitano profughi
16/03/2022  | Immigrazione.  

 

 

www.ilsole24ore,com del 16 marzo 2022

 

Le Regioni continuano a chiedere maggiori stanziamenti per l’accoglienza dei profughi ucraini: lo scorso 28 febbraio il Consiglio dei ministri aveva deliberato una prima erogazione di 10 milioni di euro ma il Governo, di fronte a numeri crescenti di giorno in giorno, è al lavoro su un decreto-legge per stanziare ulteriori fondi. Il provvedimento definirà la governance del sistema che coinvolge anche il terzo settore e potrebbe prevedere incentivi per le famiglie che ospitano le persone in fuga dalla guerra. Secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno sono finora 44.008 i profughi dall’Ucraina arrivati finora in Italia

 

La protezione di un anno (prorogabile per 12 mesi) In una bozza del “dpcm Ucraina” è prevista la protezione temporanea ai profughi ucraini della «durata di un anno a decorrere dal 4 marzo 2022», garantita alle «persone che sono sfollate dall’Ucraina a partire dal 24 febbraio incluso» e cioè «cittadini ucraini residenti in Ucraina prima del 24 febbraio, apolidi e cittadini di paesi terzi che beneficiavano di protezione internazionale o di protezione nazionale equivalente in Ucraina prima del 24 febbraio» e i loro «familiari». Il permesso di soggiorno per protezione temporanea sarà rilasciato dai questori. Potrà essere prorogato «automaticamente di sei mesi in sei mesi per un periodo massimo di un anno», a meno che la protezione temporanea non cessi per decisione dell’Ue. Sanità e scuola: i servizi garantiti ai profughi

 

Il permesso di soggiorno «consente al titolare l’accesso all’assistenza erogata in Italia dal Servizio sanitario nazionale, al mercato del lavoro e allo studio». La richiesta del permesso deve avvenire in questura. Il documento viene rilasciato gratuitamente in formato elettronico. Inoltre, «il titolare di permesso di soggiorno per protezione temporanea può presentare, in qualsiasi momento, domanda di protezione internazionale. L’esame e la decisione della domanda di protezione internazionale sono differiti alla cessazione della protezione temporanea».

 

La rete di assistenza

 

L’accoglienza dei profughi è assicurata dalle reti assistenziali del Viminale e «alla disciplina delle misure assistenziali» si provvede tramite ordinanze del capo della Protezione civile, «in attuazione dello stato di emergenza» deliberato dal Consiglio dei ministri lo scorso 28 febbraio. Le ordinanze, è spiegato nel testo, «assicurano il coordinamento tra le misure assistenziali e il sistema di accoglienza» con particolare riguardo alla questione dei minori non accompagnati. Ai profughi che hanno avuto il permesso di soggiorno per protezione temporanea, è spiegato inoltre, «è garantita l’assistenza sanitaria sul territorio nazionale, a parità di trattamento rispetto ai cittadini italiani, previa iscrizione nelle Asl di domicilio» per l’attribuzione di un medico o di un pediatra di base. Mentre si attende il rilascio del permesso di soggiorno, l’assistenza sanitaria è garantita con l’iscrizione nel registro Stp (Straniero temporaneamente presente).