L'Italia cambia posizione in merito alla Direttiva sul lavoro su piattaforma. Nella riunione del Consiglio che riunisce i Ministri responsabili dell'occupazione, degli affari sociali, della salute e della politica dei consumatori di tutti gli Stati membri dell'UE, il nostro Paese ha appoggiato, infatti, la proposta della Presidenza Ceca che ostacola, di fatto, il raggiungimento di una direttiva ambiziosa che possa realmente migliorare le condizioni di lavoro dei platform workers, rendendo più difficile la presunzione di rapporto di lavoro subordinato.
Da troppo tempo la maggior parte di questi lavoratori e di queste lavoratrici, di cui i rider sono solo una piccola parte, è privo di tutele e diritti minimi, anche su salute e sicurezza e giusta retribuzione, al punto da non poter definire dignitoso il loro rapporto di lavoro.
Come Uil avevamo apprezzato la scelta del precedente Governo di migliorare tale proposta e continueremo a sostenere, attraverso la Ces, il percorso di compromesso presentato al Parlamento europeo dalla relatrice Gualmini, al fine di garantire ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti delle piattaforme l'applicazione di un giusto contratto di lavoro e, di assicurare, al contempo, ai veri lavoratori autonomi nuovi diritti e nuove tutele. Ecco perché il voto di oggi è un segnale che ci preoccupa.
Abbiamo già scritto una lettera alla Ministra del Lavoro e auspichiamo possa presto aprirsi un'interlocuzione utile, che vedrà la Uil sempre di più impegnata ad approdare a soluzioni condivise, eque ed efficaci.
Roma, 9 dicembre 2022