La Commissione Europea ha presentato oggi la riforma del mercato dell'elettricità. Da una prima analisi, sembra che non sia stato introdotto alcuno strumento che vada nella direzione annunciata di slegare il prezzo del gas da quello dell'elettricità.
C'è solo la possibilità di firmare contratti a lungo termine e di introdurre un vago meccanismo di monitoraggio contro le speculazioni. Di fatto, però, dopo i roboanti annunci, non è previsto alcuno strumento concreto per colpire gli abusi di mercato e le speculazioni sulle bollette che permettono alle multinazionali dell'energia di macinare decine di miliardi di extraprofitti, mentre centinaia di migliaia di lavoratori rischiano di perdere il lavoro a causa del caro energia.
Ancora una volta, alle dichiarazioni di principio sulla transizione non seguono decisioni concrete. Oltre un anno fa, avevamo proposto, insieme al Sindacato Europeo, l'adozione di un programma SURE Energia, da finanziare attraverso gli EuroBond, per preservare i posti di lavoro minacciati dall'aumento del costo dell'energia. Purtroppo, la riforma non introduce alcuno strumento per supportare le aziende e i lavoratori in caso di aumento eccessivo dei prezzi.
Roma, 14 marzo 2023