29/03/2023
| Sindacato.
La nostra economia deve crescere, essere resiliente, partendo dagli investimenti, in particolare nelle infrastrutture, ed evitare di perdere i finanziamenti europei compresi nel Pnrr sfruttando le risorse a disposizione.
La Uil ritiene fondamentale accelerare le procedure per gli investimenti, ma attenzione alle deroghe in nome della semplificazione e dell'accelerazione perché possono nascondere un via libera alle infiltrazioni criminali, a una crescita dell'illegalità, all'abuso di risorse pubbliche ottenute in modo fraudolento, entrando in plateale contraddizione con gli stessi principi fondanti del nuovo codice. Si introduce a largo spettro, infatti, la possibilità di ricorrere al massimo ribasso per ottenere un appalto e soprattutto si eleva a 500.000 euro il limite dell'affidamento diretto e a 5,3 mln di euro il limite per affidamenti senza bando di gara, che di fatto diventa una regola e non più una deroga.
Si avalla l'utilizzo dell'appalto integrato come normale procedura favorendo così la diminuzione dei controlli, in quanto il controllore è anche il controllato. Inoltre, di fatto, si abroga il piano dei trasporti e della logistica concepito con la logica di panorama completo. Infine, viene introdotta la norma del subappalto senza limiti che ostacola un corretto controllo lungo tutta la filiera delle imprese partecipanti a un unico appalto. Il nuovo codice sarà un bagno di lacrime per le lavoratrici e i lavoratori, genererà una forte disoccupazione, disservizi nella fornitura elettrica e idrica, nei trasporti pubblici, nell'igiene ambientale, aumenti esponenziali delle bollette a carico dell'utenza finale e retrocessione dei processi produttivi.
Il Paese ha bisogno di un codice che non sia deleterio per i risultati erariali, che non sia a scapito dei cittadini e soprattutto che sia efficace per lo sviluppo dei territori e per la salvaguardia occupazionale quale principale criterio di crescita.
Purtroppo, questo nuovo codice non garantirà né gli interventi infrastrutturali necessari al Paese né la loro qualità, come non garantirà una buona occupazione né la sicurezza necessaria per lo svolgimento dei lavori. Il Paese ha fatto un passo indietro.
Roma, 29 marzo 2023