Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 04/05/2023
Veronese: “Con il decreto Cutro, ulteriore compressione dei diritti alla protezione e all’asilo”
Veronese: “Con il decreto Cutro, ulteriore compressione dei diritti alla protezione e all’asilo”
04/05/2023  | Sindacato.  

 

 

Con il voto finale di oggi alla Camera si è voluto porre la pietra tombale sui 94 rifugiati morti a Steccato di Cutro, vittime a cui ne sono seguite altre centinaia nei molti naufragi delle settimane successive in un mar Mediterraneo diventato sempre più pericoloso.

 

Il dispositivo di fatto ripristina gran parte dei decreti sicurezza del 2018, che cancellarono la protezione umanitaria, con l'azzeramento della protezione speciale, il peggioramento delle condizioni di soggiorno di chi arriva, riducendo l'accesso all'accoglienza dei Sai gestiti dai Comuni e finanziando la costruzione di nuovi Centri per i rimpatri, strutture spesso denunciate per il trattamento inumano dei migranti, e dove un migrante privo di status può essere rinchiuso per mesi, senza i diritti garantiti in un carcere comune.

 

Si prevede anche un aggravamento per le pene per gli scafisti, specie in caso di morte per naufragio, ma resta lontano l'obiettivo di colpire i veri trafficanti al sicuro nelle loro aree geografiche, spesso prive di leggi e regole. Per la Uil non è tollerabile violare i diritti fondamentali delle persone, negando loro asilo, protezione ed accoglienza adeguate, per ragioni di pura propaganda partitica.

 

Chiediamo, pertanto, che il diritto alla protezione venga comunque salvaguardato, garantendo un esame serio di domande individualmente presentate, e rafforzando un sistema diffuso di accoglienza umano e dignitoso.

 

Per quanto riguarda gli altri aspetti della nuova legge, come la gestione dei flussi d'ingresso, la Uil considera farraginoso e inefficace il sistema attuale del decreto flussi basato sull'incontro a distanza tra domanda ed offerta di lavoro: la legge Bossi-Fini, vecchia di vent'anni, va cambiata radicalmente permettendo l'ingresso di stranieri per ricerca di lavoro, l'emersione degli stranieri già presenti irregolarmente nel paese ed adottando - nel caso di grandi afflussi migratori - la direttiva 55/2001 (già applicata giustamente per la popolazione Ucraina). In generale siamo convinti che il trafficking di esseri umani si combatta con un'apertura maggiore dei canali regolari d'ingresso e garantendo la protezione e l'asilo per chi ne ha diritto.

Non, al contrario, con leggi draconiane inutilmente immaginate per scoraggiare i flussi in arrivo. Per la Uil, con un'Italia in pieno inverno demografico che perde ogni anno una popolazione pari ad una città di media grandezza e che vede ogni anno i propri giovani cercare all'estero un futuro migliore, è urgente promuovere politiche lungimiranti di attrazione di talenti e giovani, anche stranieri. Usare cattive leggi per motivi puramente elettoralistici è l'ultima cosa di cui l'Italia ha oggi bisogno.

 

Roma, 4 maggio 2023