Lunedì avevamo inviato una lettera unitaria alla Ministra Calderone sul tema emergenza caldo. Oggi si è svolta la riunione. La ministra ha proposto di proseguire il confronto per addivenire a un Protocollo, ma a nostro avviso, in questo caso, non c'è tempo. La situazione è drammaticamente urgente.
La Uil ha chiesto un decreto immediato che fermi le attività lì dove si superino i 32/33 gradi. Ci sono settori e mansioni nell'edilizia, nei cantieri stradali, nell'agricoltura, nella logistica con riferimento, in particolare ma non solo, ai rider, dove non si possono attendere le decisioni delle Aziende per concedere alle lavoratrici e ai lavoratori gli ammortizzatori sociali, altrimenti continueranno a verificarsi decessi sul lavoro. E questo non è accettabile.
I datori di lavori devono sapere che hanno l'obbligo anche negli ambienti chiusi, di fermare le attività con le alte temperature e di fare ricorso agli ammortizzatori sociali. Devono fornire acqua, sali minerali, creme solari e gli altri DPI previsti, comunque, con l'innalzarsi delle temperature.
Va verificata la possibilità di modificare l'organizzazione del lavoro e gli orari, tenendo però conto che spesso le persone lavorano lontano da casa e non gli si può allungare il tempo di permanenza fuori casa.
Serve una sorveglianza sanitaria attenta alle condizioni di salute di base delle lavoratrici e lavoratori che potrebbero veder aggravate, velocemente e con grandi rischi, patologie già esistenti.
Non possiamo discutere una volta all'anno del tema. Ormai le condizioni climatiche sono diventate estreme: gli interventi, dunque, devono essere immediati e strutturali.
Roma, 20 luglio 2023