Ivana VERONESE: comunicato Stampa del 06/10/2023
Veronese: “Forte correlazione tra istruzione, formazione e opportunità occupazionali”
Veronese: “Forte correlazione tra istruzione, formazione e opportunità occupazionali”
06/10/2023  | Sindacato.  

 

 

Con l'aumento del livello di istruzione, crescono anche le probabilità di essere occupati. Una forte correlazione quella che lega l'istruzione, e con essa anche la formazione, a opportunità di inserimento nel mercato del lavoro. È questo il messaggio che ci consegna oggi l'Istat nel suo report sui "livelli di istruzione e ritorni occupazionali" relativi al 2022, in cui si evidenziano le maggiori potenzialità occupazionali dei livelli di istruzione e formazione più alti. Dall'altra, emergono con netta chiarezza le tante problematicità e criticità mai risolte che si riflettono sui divari occupazionali interni e con la media europea.
 
Il nostro Paese presenta un Mezzogiorno in cui solo il 16,8% della popolazione in età da lavoro possiede un titolo di istruzione terziaria. Siamo al quinto posto in Europa per quota di giovani che abbandonano gli studi, soprattutto nel Mezzogiorno; siamo secondi in Europa per numero di giovani Neet, con la quota più alta nel Mezzogiorno, anche se molti di loro sarebbero disponibili a lavorare laddove vi fossero occasioni di lavoro. La partecipazione degli adulti con un titolo di studio basso ha valori al di sotto della media europea ed è ampio il gap con l'Europa dei disoccupati in formazione (6,7% Italia contro 13,2% media europea). 
 
Le opportunità di un lavoro aumentano solo se c'è la volontà di mettere in atto un mix di politiche e azioni, tra cui, forti investimenti nel sistema dell'istruzione e della formazione anche continua, misure volte alla riduzione dell'abbandono scolastico e dei Neet, efficaci politiche di sviluppo del Mezzogiorno, ma serve affrontare il tema degli alloggi degli studenti. Non tutti possono permettersi di andare a studiare nell'Università che vorrebbero. Se non si risolvono questi nodi, rischiamo di tornare al passato. I figli dei ricchi potranno scegliere cosa e dove studiare, quelli delle persone con un reddito basso, dovranno rinunciare a studiare o a farlo in altre città. Questa è un'ingiustizia che il nostro Paese non deve e non può permettersi. 
 
 
 
 
Roma, 6 ottobre 2023