Prendiamo atto con soddisfazione che il Governo ha finalmente messo in agenda, per i primi giorni del mese di novembre, un Consiglio dei Ministri interamente dedicato alle misure di carattere economico, ordinamentale e di tutela degli appartenenti al Comparto Sicurezza e Difesa.
Finalmente le sollecitazioni che la UIL sta da tempo esercitando nei confronti del Governo hanno avuto un riscontro politico.
Il CCNL degli appartenenti alle Forze dell'Ordine è ormai scaduto a dicembre 2021. Appare quasi pleonastico ribadire che il potere d'acquisto degli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori delle Forze dell'Ordine è ormai fortemente eroso, a causa di un'inflazione fuori controllo e del disallineamento delle retribuzioni. È da tempo che denunciamo questa situazione, come Dipartimento Sicurezza, e che, più in generale, la UIL ha avviato la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore pubblico, per il rinnovo del CCNL del Pubblico impiego e del Comparto Sicurezza e Difesa.
Ci aspettiamo una netta inversione di tendenza rispetto al passato. Basta con la solita demagogia, è ora di passare dalle parole ai fatti. Vanno previsti adeguati e specifici stanziamenti economici, nella legge di Bilancio 2024, per il rinnovo contrattuale delle donne e degli uomini delle Forze dell'Ordine, ulteriori correttivi al riordino delle carriere, l'effettivo riconoscimento della specificità, la previdenza dedicata, le tutele e i diritti, ancora negati dall'ormai obsoleta legge 121/81 e dall'anacronistica legge 46/22 in tema di democrazia e libertà sindacali. Libertà sindacali che non sono ancora pienamente riconosciute proprio a coloro che sono posti a difesa della sicurezza dei cittadini e delle istituzioni democratiche.
Roma, 11 ottobre 2023