Sono oltre 1.000 i miliardi che le multinazionali hanno trasferito nei paradisi fiscali nel corso del 2022. Risorse che finiscono in Paesi con tassazioni agevolate, come Olanda e Irlanda, e che sono sottratte ai nostri sistemi sanitari e sociali. È quanto emerge dal Report sull'evasione globale, pubblicato dall'EU Tax Observatory.
Nella prefazione al rapporto, Stiglitz sostiene che l'elusione e l'evasione fiscale non sono inevitabili, ma sono frutto di scelte politiche precise. Ecco perché, da anni, la Uil rivendica una riforma del fisco più equa, che punisca gli evasori e riduca il peso della tassazione sui lavoratori dipendenti e sui pensionati.
Secondo alcune stime, che la Uil ha elaborato con Eures, per quanto concerne il nostro Paese, ogni anno 26 miliardi di profitti delle imprese vengono trasferiti nei paradisi fiscali. Una base imponibile che sottrae alle casse dello Stato almeno 6 miliardi annui, senza contare gli oltre 80 miliardi di evasione fiscale. Tutti problemi a cui l'ultima manovra di bilancio non dà risposte concrete.
Anche per quel che riguarda la tassa minima sulle multinazionali, sembra che il Governo stimi, per il prossimo anno, un gettito inferiore ai 400 milioni. Una cifra insoddisfacente, anche alla luce della proposta che emerge dal Report, secondo cui, proprio per superare il generalizzato depotenziamento di questo strumento, la percentuale della tassazione dovrebbe passare dal 15 al 25%, così da generare, a livello europeo, quasi 280 miliardi di gettito annuale.
Appare chiara, dunque, l'incapacità del Governo di mettere in campo strumenti idonei a contrastare lo strapotere delle multinazionali e a tutelare i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro.
Roma, 24 ottobre 2023