Sono passati già 3 anni da quel 1° febbraio 2021, quando l'esercito birmano non ha riconosciuto l'esito delle elezioni democratiche e ha messo in atto il colpo di stato. La UIL, in collaborazione con l'associazione ITALIA-BIRMANIA.INSIEME e nel contesto delle azioni di solidarietà promosse dalla CSI, è sempre stata al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori birmani e della Confederazione sindacale birmana CTUM, impegnati nella mobilitazione generale contro il colpo di stato militare.
Chiediamo la liberazione immediata di tutti i cittadini, gli attivisti e i sindacalisti ingiustamente arrestati; alla comunità internazionale di riconoscere il governo democraticamente eletto e di sostenere, a livello europeo e globale, un quadro di sanzioni mirate contro gli interessi economici della giunta militare.