Ringraziamo la decima Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato della Repubblica per l'invito all'audizione riguardante la "Conversione in legge del decreto-legge 7 giugno 2024, n.73, recante misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie".
Il Servizio sanitario nazionale italiano ha subito un continuo depotenziamento negli ultimi 15 anni, caratterizzato da riduzioni del personale, piani di rientro, accorpamenti e tagli di presidi, riducendo drasticamente la sua capacità di risposta. In questo contesto, il Decreto-legge numero 73 non rappresenta una soluzione adeguata ai problemi esistenti, ma piuttosto aggrava le condizioni del Servizio sanitario nazionale.
Ma vediamo quali sono i punti critici del Decreto-legge numero 73. Il decreto non risolve il problema delle liste di attesa né allevia la pressione sul Servizio sanitario nazionale, ma impone un ulteriore carico di lavoro ai professionisti della sanità, favorendo il settore privato. Non prevede nuovi finanziamenti strutturali, ma continua a ridurre il fondo sanitario nazionale, aggravando ulteriormente la situazione.
La proposta di una flat tax del 15% per il lavoro straordinario nei weekend è complicata e difficilmente applicabile, creando incertezza sulla sua attuazione pratica.
La situazione attuale richiede interventi strutturali e programmati per affrontare le sfide della sanità pubblica. Tuttavia, la realizzazione della Missione 6 Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza e l'attuazione del DM 77 stanno accumulando ritardi significativi.
Sottolineiamo la necessità di assumere almeno 29.819 unità di personale sanitario per rispettare gli standard del Decreto 77, con una spesa stimata di oltre 1,4 miliardi di euro.
È urgente implementare strategie innovative che investano nei due assi portanti del Paese: il personale sanitario e la medicina del territorio.
Davanti a questo stato di cose, la Uil chiede al Governo di adeguare il finanziamento del Servizio sanitario nazionale portandolo agli standard dei Paesi europei avanzati (8% del Pil); di assumere il personale sanitario necessario per garantire un servizio efficiente e accessibile; di investire nella medicina del territorio per ridurre i ritardi e migliorare l'accessibilità dei servizi sanitari; di rinnovare i Ccnl della sanità pubblica con risorse adeguate per valorizzare il personale sanitario per evitare la fuga all'estero e verso il settore privato.
La Uil ribadisce che la vera emergenza è adeguare il finanziamento del Servizio sanitario nazionale e attuare un piano di assunzioni straordinario per tutto il personale della sanità. È necessario rinnovare i Ccnl della sanità pubblica con risorse adeguate a valorizzare il personale sanitario e contrastarne la fuga all'estero e verso il settore privato.
Fondamentale è prevedere un intervento strutturale che garantisca la sostenibilità e l'efficienza del servizio sanitario nazionale, senza ridurre ulteriormente le risorse e senza favorire il settore privato a discapito della sanità pubblica.
Roma, 18 giugno 2024