"Con la recente riforma della politica di coesione varata dal governo si sviliscono le potenzialità della Zes Sud e si rinvia sine die il rilancio produttivo del Mezzogiorno. Nelle misure varate dal governo per il Sud, infatti, la grande assente continua a essere la politica industriale". È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
"Per creare occupazione nell'area Zes del Mezzogiorno, occorrono criteri di selettività, per indirizzare l'occupazione nella direzione dei settori strategici che sono coerenti con lo svolgimento, da parte del nostro paese, dei processi legati alla doppia transizione. Il governo - ha sottolineato Biondo - piuttosto che continuare con misure spot, che parcellizzano ancor di più il tessuto produttivo del Mezzogiorno, dovrebbe mettere in campo azioni e risorse economiche dirette, da una parte, ad attrarre investimenti privati ad alto valore aggiunto nelle zone economiche speciali e, dall'altra, a sostenere i settori locali a maggiore produttività, unici asset in grado di creare occupazione di qualità. Purtroppo - ha proseguito il sindacalista della Uil - in attesa che il governo fornisca dati sull'andamento della spesa degli investimenti rivenienti dalla gran quantità di risorse messe a disposizione dall'Europa, continua a mancare una visione efficace di sviluppo per il Mezzogiorno. È poco probabile, infatti - ha concluso Biondo - che le misure messe in campo dal governo, a forte carattere generalista e a termine, riescano a realizzare una politica industriale, che sia in grado di creare nel Sud occupazione di qualità".
Roma, 2 luglio 2024