"Quelli attivati nel 2023, sono stati per l'82,8% rapporti di lavoro precari". È quanto ha dichiarato il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, all'inaugurazione della terza Festa nazionale della Uil organizzata, quest'anno, a Firenze. Un'occasione per lanciare anche la campagna della Confederazione proprio sul tema del lavoro precario e per dire "No ai lavoratori fantasma".
"Quel dato, frutto di un'elaborazione del nostro Servizio delle politiche del lavoro, sulla base delle Comunicazioni obbligatorie del Ministero del lavoro, è già di per sé estremamente preoccupante, seppur riferito a tipologie contrattuali legali che però hanno preso il sopravvento e andrebbero, dunque, drasticamente ridimensionate e riportate nell'alveo dell'eccezionalità. Senza considerare - ha sottolineato Bombardieri - altre forme anomale di ingresso nel mercato del lavoro, quali i tirocini extracurriculari e molte partite Iva fittizie che celano rapporti di lavoro subordinati. In più, c'è il vero vulnus: il lavoro nero e irregolare che ha riguardato tre milioni di persone".
"Si generano, così, lavoratori fantasma, per la stragrande maggioranza giovani, che, a causa di questa condizione di precarietà non possono chiedere un mutuo, non possono accedere ad altri servizi, non possono costruirsi un futuro e, spesso, si trasferiscono all'estero o ingrossano le fila delle dimissioni volontarie. La Uil - ha precisato Bombardieri - vuol fare emergere questa realtà, con una campagna di denuncia e sensibilizzazione, portando nelle piazze italiane pannelli evocativi che ritraggono giovani evanescenti: al Governo chiediamo di adottare politiche strutturali affinché quelle ragazze e quei ragazzi siano trasformati da fantasmi in persone".
Bombardieri ha poi rilanciato alcuni dati Eurostat: "Sempre nel 2023, l'Italia è risultata ultima in Europa sia per tasso di occupazione, con il 61,5% a fronte di una media europea del 70,4%, sia per tasso di occupazione femminile, con un 52,5% a fronte di una media del 65,7%. Altissima è l'occupazione temporanea giovanile: anche qui abbiamo un record negativo piazzandoci, purtroppo, al secondo posto, di questa classifica inversa, con il 43,2%; la più virtuosa, invece, è la Lituania con solo il 4,2% di occupazione a termine. Tutto ciò a conferma del nostro problema precarietà emerso, ancora una volta, anche dalle Comunicazioni obbligatorie del Ministero del lavoro. Il dato più significativo - ha rimarcato Bombardieri - è quello secondo cui il 34,4% dei rapporti di lavoro cessati nel 2023 ha avuto una durata non superiore al mese. Né lascia ben sperare il 2024. Un'altra elaborazione Uil, questa volta su dati dell'Osservatorio del precariato dell'Inps, conferma che, nel primo trimestre, siamo già al 75,7% di nuovi rapporti di lavoro attivati con tipologie contrattuali temporanee e in presenza di un calo di quelle virtuose, con un meno 5% per i contratti a tempo indeterminato e, addirittura, un meno 11% per quelli di apprendistato. Giovani e precari, dunque, ma non solo: anche poveri, ovviamente. Partendo da altri dati Inps, infatti, la Uil ha evidenziato che, nel 2022, la retribuzione pro capite media dei tre milioni e mezzo di dipendenti under 30 di aziende private è stata pari a 13mila euro, poco più della metà della media nazionale. Un paese che non si preoccupa di dare un futuro stabile ai giovani - ha concluso Bombardieri - non ha futuro: diciamo "No ai lavoratori fantasma" e facciamo rinascere il paese".
Firenze, 5 luglio 2024