"Nella composizione della nuova Commissione europea, scompare la delega all'occupazione e agli affari sociali e, così, i capitoli prioritari nella politica europea degli anni passati vengono pesantemente ridimensionati. Cancellato il commissario per l'occupazione, il lavoro e il welfare, con la delega affidata a Roxana Mînzatu, i temi sociali diventano una sub voce della questione produttiva e 'riproduttiva' ". È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
"Dove finiranno le grandi questioni come l'equità, l'inclusione, la lotta contro la discriminazione, la conciliazione vita lavoro, il lavoro di cura, le tutele per le persone con disabilità, l'infanzia, le donne e i giovani? Il nostro Paese - ha ricordato Biondo - ha la percentuale più alta di minori in povertà assoluta, condizione che è più marcata proprio per le famiglie con almeno un figlio minore (12%), mentre per quelle con anziani siamo al 6,4%. Abbiamo, inoltre, più di 3 milioni di persone con disabilità e quasi 1 milione e 500 mila di loro hanno un'età superiore a 75 anni".
"Ebbene - ha sottolineato il sindacalista della Uil - tutti costoro subiranno un arretramento delle tutele se l'Europa non si attiverà, come nelle intenzioni iniziali, per contrastare marginalità e vulnerabilità, arginando le disuguaglianze che aumentano a dismisura in tutto il vecchio Continente. Questa decisione, dunque, determina uno scollamento inaccettabile che non tolleriamo e che non può essere sottaciuto. Chiediamo, pertanto, al nostro governo - ha concluso Biondo - di farsi garante dei diritti sociali tramite la sua qualificata rappresentanza in Commissione".
Roma, 20 settembre 2024