“Se non verranno adottate misure concrete per sterilizzare l’aumento dell’età pensionabile, dal 2027 ci sarà un ostacolo in più per andare in pensione: un traguardo sempre più difficile da raggiungere, già oggi, soprattutto per milioni di lavoratori ai quali non è garantita un’occupazione stabile e che, quindi, non hanno la certezza di un assegno pensionistico che possa davvero assicurare loro una vecchiaia dignitosa”.
È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“L’Italia è il paese europeo con il più alto tasso di precarietà lavorativa e con una disoccupazione giovanile che continua a rimanere ben al di sopra della media europea. Molti di questi giovani - ha precisato Biondo - saranno costretti a lavorare per tutta la vita, senza mai avere una stabilità per accedere serenamente alla pensione. Il progressivo invecchiamento della popolazione e un tasso di natalità tra i più bassi d’Europa complicano ulteriormente la situazione. Invitiamo, pertanto il governo - ha sottolineato il sindacalista della Uil - ad aprire un tavolo di dialogo con i sindacati e le altre forze sociali, per costruire insieme soluzioni che tutelino davvero i lavoratori e i pensionati. Serve un piano che non si limiti a un semplice aggiustamento tecnico, ma che sia in grado di restituire dignità e certezze a chi ha contribuito con il proprio lavoro alla crescita del Paese. Le nostre rivendicazioni sono chiare. Chiediamo - ha rimarcato Biondo - sia una gestione equa dell’adeguamento dell’età pensionabile, che tenga conto della reale aspettativa di vita, dell’occupazione e delle condizioni dei vari settori, sia il rafforzamento delle politiche attive per il lavoro, affinché non via siano più lacune contributive, sia un adeguamento delle pensioni al costo della vita. Il nostro futuro - ha concluso Biondo - dipende da scelte giuste e responsabili, non da decisioni dettate dalla sola logica dei numeri”.
Roma, 1 aprile 2025