DICHIARAZIONE DI CARMELO BARBAGALLO SEGRETARIO GENERALE UIL
Ciò che si appresta a fare il Governatore della Bce, Mario Draghi, con l’operazione del Quantitative Easing è un fatto positivo per l’Europa. Così si dà ossigeno alle dissestate finanze di molti Paesi dell’Unione, compresa l’Italia, e si possono liberare risorse da destinare ad altri scopi, piuttosto che al pagamento di esosi interessi sul debito.
Ciò detto, resta il problema dello sviluppo e dell’occupazione che negli Stati Uniti è stato risolto iniettando nell’economia reale mille miliardi di dollari l’anno e, invece, in Europa si vorrebbe affrontare con soli cento miliardi, peraltro, aleatori previsti dal piano Junker. In Italia e in Europa si potrà dire davvero che si sarà cambiato verso solo quando si sarà ridotta sensibilmente la disoccupazione.
Purtroppo, però, i dati diffusi nei giorni scorsi dall’ILO disegnano per i prossimi anni un quadro ancora stagnante e desolante. Che la mossa apprezzabile della Bce, dunque, non diventi un alibi per abbassare la guardia sui problemi del lavoro.
Roma, 22 gennaio 2015