23/03/2015
| Sindacato.
Il 27 febbraio di quest’anno sono scaduti i termini della consultazione pubblica, avviata lo scorso 27 ottobre, con la quale si consentiva a qualsiasi privato cittadino d’inviare il suo contributo per integrare o modificare i 14 punti che compongono l’attuale bozza della Carta dei diritti on line o, come dicono gli addetti ai lavori, della “bill of right”.
Da oggi, quindi, è lecito sperare che anche il nostro Paese possa approvare una serie di regole che disciplinano l’accesso alla rete, l’utilizzo e le procedure dei suoi sistemi, la tutela della privacy, il diritto all’oblio e tutto quanto passa, o in qualche modo risulta essere legato, ai nuovi scenari avanzati con l’avvento del web.