DICHIARAZIONE DI CARMELO BARBAGALLO
SEGRETARIO GENERALE UIL
Prosegue il dialogo sociale tra la Commissione europea e le parti sociali italiane. Dopo l’appuntamento dello scorso mese con Katainen, oggi è stata la Commissaria europea per l’occupazione, Marianne Thyssen, a incontrare i rappresentanti del mondo del lavoro. Ma tutto ciò accade in una condizione paradossale: in assenza di rappresentanti dell’Esecutivo italiano e in luoghi non istituzionali.
Nell’occasione, ho ribadito il nostro giudizio positivo per questa iniziativa europea che, per l’appunto, risalta se paragonata ai rari - o inesistenti - momenti di confronto con il Governo nazionale. Nel merito, invece, abbiamo espresso la nostra contrarietà alla logica della stabilità nella povertà, propinata da una politica economica europea inidonea a frenare il divaricarsi della forbice tra ricchi e poveri del nostro Continente. Mentre, negli Usa, Obama continua a investire mille miliardi di dollari l’anno, i fondi stanziati con il piano Junker sono insufficienti, oltre che aleatori, per rilanciare la crescita in Europa. Bisogna realmente cambiare verso, dunque, creando le condizioni per massici investimenti pubblici e privati e restituendo potere d’acquisto ai lavoratori e ai pensionati.
In Italia, inoltre, stridono le contraddittorie dichiarazioni della Confindustria che oscilla tra il plauso ai provvedimenti del Governo e le lamentele per gli ostacoli allo sviluppo. Noi pensiamo che ci sia una strada da seguire, virtuosa e conveniente per tutta l’economia del Paese: servono forti ed efficaci norme anticorruzione e antievasione e, inoltre, una coraggiosa e drastica riduzione di quelle tante leggi che favoriscono la burocrazia e impediscono la crescita. Su questo terreno, un dialogo sociale risulterebbe utilissimo per individuare soluzioni concrete per la ripresa della nostra economia.
Roma, 26 marzo 2015