CONTRATTI. Il 2015 deve essere l'anno dei contratti: ieri il commercio, oggi i bancari. Ora tocca al pubblico impiego e alle altre categorie, a partire dai metalmeccanici a cui abbiamo chiesto di preparare le piattaforme.
Quando propongo che il 2015 sia l'anno dei contratti, faccio una proposta per la crescita e non solo per il recupero del potere d'acquisto dei salari. Solo così, infatti, possono riprendere i consumi a vantaggio delle imprese che producono per il mercato interno e, quindi, a beneficio dell'economia. Dovrebbero essere loro a proporci di sederci al tavolo per dare incrementi salariali ai lavoratori.
Analogo ragionamento vale per la nostra richiesta degli 80 euro ai pensionati.
PENSIONI. Bisogna consentire agli anziani un'uscita flessibile dal lavoro, magari indirizzandoli verso lavori socialmente utili. Speriamo che non intendano fare una revisione della riforma pensionistica a spese dei pensionati o dei pensionandi perché hanno idee un po' confuse: proveremo a chiarirgliele.
DATI OCCUPAZIONALI. Si sono messi a fare le rincorse a chi la spara più grossa: a me interessano i dati strutturali.
Venezia, 1 Aprile 2015