Con la manifestazione odierna, i lavoratori della scuola hanno espresso la loro contrarietà al disegno di legge del Governo: se non si investono risorse, altro che Buona Scuola.
Siamo diventati fanalino di coda in Europa per la spesa per la pubblica istruzione. Bisogna rinnovare i contratti e restituire, così, dignità ai lavoratori.
Occorre mettere in sicurezza gli edifici scolastici, altrimenti insegnanti e alunni sono costretti a indossare i caschi protettivi prima di entrare nelle loro aule.
Non si può dare il comando alla burocrazia scolastica, che ha già fatto danni nel passato, né si possono creare "padroni" nei vari plessi. Infine, è necessario un decreto per assumere i centomila precari del settore.
Il Governo sappia che o si cambia davvero o il 5 maggio le scuole si fermeranno in tutto il Paese.
Roma, 18 aprile 2015