La sciagura avvenuta nel Mediterraneo ci lascia sgomenti. È una tragedia dalle dimensioni bibliche e il numero delle vittime evoca scenari bellici. Quelle persone cadute nei nostri mari, infatti, sono le vittime innocenti della guerra dell'indifferenza e dell'inettitudine dichiarata dal cosiddetto mondo occidentale ai paesi poveri. È sconcertante l'incapacità dell'Europa di fermare questo genocidio, di spezzare le armi degli scafisti e dei trafficanti di uomini, di predisporre un piano di accoglienza razionale, di dare vita a un progetto di aiuti che sia in grado di ridurre questi flussi migratori.
Come è noto, è già stato deciso che, quest'anno, il Primo Maggio si svolgerà a Pozzallo, proprio nei pressi di uno dei centri di accoglienza. Ancor di più ora, con questa iniziativa, siamo determinati a chiedere al nostro Governo che si faccia carico di mettere l'Europa di fronte alle proprie responsabilità. Anche noi sosterremo questa battaglia a livello europeo, coinvolgendo la Confederazione Europea dei Sindacati. Adesso basta: bisogna uscire dall'ipocrisia della costernazione e dimostrare, con i fatti, che l'Europa e l'Italia sono realtà degne di essere definite civili.
Roma, 19 aprile 2015