Sono anni che la Uil chiede di ridurre sensibilmente il numero delle stazioni appaltanti e, oggi, finalmente, il viceministro Morando rilancia con forza tale necessità, sostenendo che su questa strada si sta procedendo troppo a rilento.
Apprezziamo, dunque, la dichiarazione di Morando e invitiamo, però, il Governo a comportarsi conseguentemente. In certe situazioni, il mondo degli appalti rischia di diventare il brodo di coltura del malaffare, della corruzione e delle controversie legali che danno lavoro solo a giudici e avvocati.
Una pletora di stazioni appaltanti, dunque, può generare un doppio danno per l’economia e la legalità. Ora, anche il Governo si rende conto che ci sono tutte le condizioni tecniche per ridimensionare questo sistema: ci attendiamo che tale convincimento si traduca in una concreta volontà politica.
Roma, 28 aprile 2015