: comunicato Stampa del 30/10/2015
Confronto tra parlamentari italiane e tedesche alla Presidenza del Consiglio
Confronto tra parlamentari italiane e tedesche alla Presidenza del Consiglio
30/10/2015  | PariOpportunità.  

 

Quanto le donne possono convenire al mercato del lavoro e quali convenienze ci possono essere per le aziende nell’occupare le donne? Questi i temi dibattuti questa mattina nel Convegno “Visione e prospettive al femminile per un nuovo modello europeo” organizzato alla Presidenza del Consiglio dalla Consigliera di Parità Nazionale, Cipriani Bagni, con la Fondazione Ebert e le parlamentari italiane e tedesche.

 

“È documentato da ricerche e analisi – ha dichiarato Maria Pia Mannino, Responsabile PO e Politiche di genere UIL -  che occupare un sempre maggior numero di donne innalza notevolmente il Pil di un Paese e riappropriarsi delle tematiche di genere per declinarle all’interno delle rigide regole di mercato potrebbe essere la soluzione per l’uscita più veloce dalla crisi sociale che l’Italia e l’intera Europa stanno vivendo.

 

Occorrono però gli strumenti che consentano alle donne italiane di risalire dall’ultimo posto nella già difficile graduatoria europea sul lavoro femminile.

 

Lavoro e strumenti di conciliazione sono i due soli elementi che possono ridare dignità sociale alle donne e consentire il reale cambiamento della condizione femminile nel Paese conducendo una lotta senza quartiere a ogni forma di discriminazione e promuovendo la cultura di genere quale fattore base di tutela contro violenze ed emarginazioni sul lavoro anche e soprattutto nei confronti delle donne immigrate. Il posto di lavoro deve divenire  luogo di crescita economica e sociale e perciò dovranno essere prese tutte le misure perché si consenta alla donna di potervi accedere in sicurezza. Come? valorizzando il fattore donna con la promozione e la creazione di situazioni  gender sensitive che comprendano azioni concrete di pieno riconoscimento delle competenze femminili in tutti gli ambiti occupazionali e lavorando a interventi di conciliazione vita-lavoro. Dunque, più asili nido, più condivisione, più attenzione alla genitorialità ma con interventi sistematici, e ci auguriamo che la legge delega per il lavoro finalmente preveda tutto questo. Le donne ormai non si accontentano di promesse e dalle parole occorre passare ai fatti.