: comunicato Stampa del 03/11/2015
Donne, lavoro, retribuzione: Il nodo gordiano della realizzazione delle politiche di genere.
Donne, lavoro, retribuzione: Il nodo gordiano della realizzazione delle politiche di genere.
03/11/2015  | PariOpportunità.  

 

 

 

Nella giornata dell’Equal Pay Day, la notizia che le lavoratrici regalino alla società circa due mesi del loro tempo retribuito ci preoccupa perché, da tempo assistiamo ad una strisciante rimessa in discussione per la donna della propria identità di “persona sociale e politica”, portatrice di diritti e di percettrice di reddito. Anzi, andando a calcolare la ricchezza personale delle lavoratrici italiane ed europee, sembrerebbe proprio che tra lavoro retribuito (quello del mercato) e lavoro non pagato (quello di cura), la disparità con i lavoratori annualmente allarghi la sua forbice. Una ulteriore beffa per le donne che, stando ai dati del Global Gender Gap Report, d’ora in poi - a parità di incarichi e ruoli con i loro colleghi uomini – daranno un contributo alla produttività nazionale ed europea pressoché a costo zero. A carico delle donne, infatti, continuano a “resistere” tutte le attività di cura familiare e il tempo calcolato, suddiviso tra lavoro, figli, affetti, carriera, famiglia, corrisponde a 59 giorni l’anno che non vengono retribuiti.

 

Bene, i dati  sulla situazione economica delle lavoratrici parlano chiaro ed è ora che la parità di genere sia effettivamente il pilastro della politica sindacale italiana ed europea con il concreto obiettivo di lavorare con gli imprenditori affinché  ai lavoratori e alle lavoratrici vengano dati gli stessi punti di partenza e gli stessi strumenti di crescita personale e, se per questo, occorresse intaccare l’attuale organizzazione del lavoro, tarata sul modello gerarchico maschile, non ci dobbiamo scandalizzare perché sarebbe una conquista sociale, una conquista di parità e pari opportunità.

 

 

Roma, 3 novembre 2015