I segnali che arrivano dalla Birmania-Myanmar sono segnali storici, che indicano un cambiamento epocale per un Paese che ha sofferto una lunga e violenta dittatura. L’artefice di questa vittoria è certamente il popolo birmano e la sua signora gentile, Aung San Suu Kyi Premio Nobel per la Pace nel 1991, figlia di Aung San assassinato quando lei era ancora bambina. Ma artefice è stato e sarà anche la Confederazione dei Sindacati del Myanmar (CTUM) e il suo Segretario Generale Maung Maung al quale il Segretario Generale UIL Carmelo Barbagallo ha inviato una lettera personale di felicitazioni.
Le votazioni sono fortunatamente avvenute senza violenze e tensioni. Il Presidente uscente Thein Sein ha riconosciuto la sconfitta e si spera che le trattative per la formazione di un Governo con i militari, che ancora oggi detengono un forte potere di guida e indirizzo, siano tanto trasparenti quanto lo è stata la schiacciante vittoria della Lega Nazionale per la Democrazia.
Al di là dal ruolo istituzionale che ricoprirà Aung San Suu Kyi e dei dati ufficiali che saranno a breve pubblicati, il messaggio arrivato alla Giunta militare è evidente. La richiesta popolare in favore di una transizione pacifica verso un sistema democratico è ineludibile e unanimemente appoggiata dalla comunità internazionale.
La UIL augura al popolo birmano, al sindacato indipendente CTUM e ad Aung San Suu Kyi di vincere le enormi sfide che un Paese per anni isolato socialmente ed economicamente porrà alla rinnovata dirigenza.