Silvana ROSETO: comunicato Stampa del 07/04/2016
Roseto: Salute, dalla Corte dei Conti conferma preoccupazione UIL. Investire in prevenzione
Roseto: Salute, dalla Corte dei Conti conferma preoccupazione UIL. Investire in prevenzione
07/04/2016  | Salute.  

 

 

“Se le ricerche hanno un senso e ci dicono che entro il 2030 il diabete sarà la settima principale causa di morte a livello globale, allora non possiamo perdere altro prezioso tempo per rafforzare percorsi di prevenzione, consolidare la diagnosi precoce e sensibilizzare in tutto il territorio nazionale all’educazione di sani stili di vita.” E’ il commento della Segretaria Confederale UIL Silvana Roseto nella giornata mondiale della salute, istituita nel 1950 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e quest’anno incentrata sul diabete.

 

“Proprio sul contrasto all'errata nutrizione, la UIL continua a tenere viva ed alta l'attenzione - pensiamo alle recenti battaglie promosse dal nostro Sindacato e condotte nei territori per mantenere il "cotto e mangiato" nelle mense scolastiche - perchè solo un Paese che investe in Salute e nelle generazioni più giovani è un Paese che vuole guardare al futuro con rinnovate e vigorose prospettive. Esattamente in questa direzione, sarebbe auspicabile inoltre  l’istituzione di una materia di insegnamento scolastico ‘educazione alla salute ed ai sani stili di vita’, in quanto è nell’età infantile ed adolescenziale che si acquisiscono con maggiore naturalezza ed efficacia usi, costumi e comportamenti.

 

Tuttavia, proprio nei giorni scorsi la Corte dei Conti ha evidenziato la compressione della spesa sanitaria in Italia, pari a circa il 7% del PIL nell’anno 2013, e come se non bastasse, sulla base del Def 2015, nel prossimo triennio la spesa sanitaria si attesterà al 6,5 % del PIL,  ovvero circa due punti percentuali al di sotto della media dei Paesi europei più avanzati. Nel combinato disposto con un impoverimento diffuso che non conosce battute d’arresto, il terreno per l’insorgenza e l’acuirsi di patologie è sin troppo fertile.

 

Il nodo vero è che la Salute nel nostro Paese viene considerata un costo, una mera voce di spesa e non un investimento, un’opportunità. Si deve cambiare rotta, tenendo chiaro in mente che una popolazione più sana è una popolazione più pronta ad affrontare ogni sfida di solidarietà, produttività e sviluppo”.