Occorreva mettere ordine nella regnante confusione normativa del Terzo settore e, in tale direzione, un passetto in avanti è stato compiuto. Il testo è stato positivamente smussato rispetto alle prime bozze che contenevano qualche punto irricevibile. Permangono, tuttavia, diverse perplessità: talune saranno in grado di essere chiarite soltanto misurando sul campo l’efficacia della riforma e talaltre che ci inducono a mantenere alta l’attenzione in fase di stesura dei decreti attuativi. Non è secondario, ancora, il rischio di una deriva commerciale che snaturi lo spirito del Terzo settore.
Riguardo all’istituzione della Fondazione Italia Sociale bisognerà comprendere se questo soggetto saprà aggiungere e integrare, senza sostituirsi all’apporto e alla necessaria regia pubblica. Pertanto, vigileremo nel prosieguo dell’iter normativo.
Il nostro auspicio, in definitiva, è che la legge delega approvata rappresenti un volano di sviluppo per un mondo dalle enormi potenzialità e che oggi coinvolge circa 700 mila lavoratori e 5 milioni di volontari, aumentando la qualità del lavoro e producendo un valore aggiunto sociale e un impulso di partecipazione e solidarietà.
Roma, 26 maggio 2016