Banca d’Italia, lo diciamo con il rispetto che merita l’Istituto, farebbe bene ad occuparsi della condizione del sistema bancario italiano, che tanti miliardi è costato e costa agli italiani, invece di intervenire su temi come quello delle pensioni che spettano al Governo e al Parlamento.
Nel sistema pensionistico italiano bisogna continuare a reintrodurre principi di equità e giustizia come si è incominciato a fare con l’ultima legge di bilancio.
In Italia si va in pensione a 66 anni e 7 mesi, mentre nel resto d’Europa la media e di 63 anni e paesi come la Germania raggiungeranno i 67 anni solo nel 2030. Non esiste, poi, un problema di sostenibilità economica essendo la spesa per pensioni italiana all’11% rispetto al Pil, anche in questo caso, perfettamente in media con quella europea, anzi un punto meno della Francia e mezzo punto meno della Germania.
Ci aspettiamo dal Governo e dal Parlamento un intervento per congelare il legame all’aspettativa di vita, per migliorare il futuro previdenziale dei giovani, per eliminare le disparità di genere che penalizzano le donne e per rilanciare della previdenza complementare.
Roma, 3 ottobre 2017