Non sono trascorsi neanche 4 mesi, ed ecco un nuovo intervento legislativo sul Codice degli Appalti: dopo il correttivo del 2017 (D.Lgs. n. 56), il D. L. Semplificazioni (D.L. 14 dicembre 2018, n. 135) e la Legge di Bilancio 2019 (Legge, 30 dicembre 2018, n. 145), solo per citare i più “importanti”, è comparso l’ultimo Decreto, il c.d. Sblocca Cantieri (D.L. 32 del 18 aprile 2019).
In termini generali e trasversali, il Decreto si pone l’ambizioso obiettivo di eliminare tutte le Linee Guida dell’ANAC e i Decreti Ministeriali e interministeriali emanati (e non) per sostituirli con un unico Regolamento, sullo stile del precedente – e in parte ancora vigente – D.P.R. n. 207 del 2010. Nell’attesa, restano in vigore gli atti su menzionati con tutte le problematiche connesse alla loro natura giuridica.
Più nel particolare delle novità introdotte, il Decreto punta prevalentemente a riformare le procedure di affidamento dei lavori, prevedendo, tra le altre cose oggetto di più attenta disamina nel seguito, la reintroduzione fino al 2021 dell’appalto integrato per tutti i progetti definitivi approvati entro il 31.12.2020 e purché il bando di gara per l’affidamento dei lavori sia pubblicato entro i successivi 12 mesi.
Inoltre, è stato modificato l’art. 23 del D.Lgs. n. 50/2016 nella parte in cui, al comma 3 bis, consente di procedere all’affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria ...