
La notizia dell'incidente avvenuto nella serata di sabato, a Montecatini Terme, costato la vita a un rider di 47 anni intento nel ritiro di una consegna, è un'altra ferita che si aggiunge alle difficili condizioni in cui sono costretti ad operare tutti i giorni le nostre lavoratrici e i nostri lavoratori del food delivery. E non solo. Quello delle morti sul lavoro è un bollettino drammatico e quotidiano. L' INAIL ci presenta dati allarmanti riguardanti i casi di denunce di infortunio mortale, ricompresi quest’anno in quadro pandemico ancor più grave. L’esperienza ci insegna che la sensibilità al tema è spesso solo di facciata e che le misure a tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori vengano percepite più che altro come un costo. La situazione appare ancor più grave nell’ambito delle consegne a domicilio, in cui emerge una precarietà del lavoro esasperata e la totale mancanza delle minime tutele lavorative, nonché l'assenza della cultura della prevenzione.
Non possiamo più tollerare eventi drammatici del genere. Partecipiamo al dolore della famiglia e continuiamo nella lotta, affinché queste lavoratrici e questi lavoratori possano ottenere i giusti diritti contrattuali che reclamiamo da anni eliminando la logica del cottimo e dello sfruttamento.
Per questo, chiediamo la ripresa del confronto con Assodelivery per giungere rapidamente a concludere le trattative in corso di regolamentazione, a partire dal tema sicurezza, di questa attività.