Le dichiarazioni dell'Antitrust, se venissero prese in considerazione, otterrebbero il peggior risultato possibile in termini di sviluppo delle infrastrutture materiali e immateriali e soprattutto un effetto negativo sulla crescita del Paese e il corretto utilizzo delle risorse del Recovery fund.
Prima di affermare la necessità di “maciullare” il codice degli appalti e utilizzare le direttive europee, l'Antitrust dovrebbe studiare meglio la materia così capirebbe che le direttive europee devono essere trasposte obbligatoriamente in tutti I Paesi membri, cosa che in Italia è stato fatto e ha prodotto il Decreto 50/2016, nuovo codice degli appalti pubblici. Occorre capire che ogni azione tesa a modificare il nuovo codice produce l'unico effetto di bloccare tutte le opere, così come ha dimostrato lo Sblocca cantieri probabilmente voluto solo per azzerare la trasparenza negli affidamenti.
L'Antitrust non deve dimenticare, né sottovalutare, che proprio in questi giorni il governo sta affrontando il capitolo “legalità” e le proposte fatte dal Presidente dell'Antitrust vanno esattamente nella direzione opposta.
Il Paese, e la sua economia, non riparte con “strutture ad hoc”, esternalizzazioni delle concessioni all'80%, azzeramento dell'in-house, deroghe sui trasporti, con queste soluzioni ci rimetterebbero gli utenti, I cittadini, I lavoratori.
Il sindacato ha sempre chiesto un confronto sulla materia dei contratti pubblici ed è sempre disponibile ad affrontare il tema nelle sedi competenti.
Roma, 24 marzo 2021