Si celebra oggi la Giornata mondiale dell'acqua (World Water Day), ricorrenza istituita ormai trenta anni fa dalle Nazioni Unite, con la duplice finalità di promuovere una gestione sostenibile delle risorse idriche e di richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sull'importanza del bene più prezioso che abbiamo in natura. Quest'anno, peraltro, il tema prescelto è "Acque sotterranee - rendere visibile l'invisibile": i corsi d'acqua del sottosuolo, infatti, sono per loro natura non visibili; tuttavia, il loro impatto risulta, per contro, decisamente importante, in quanto rivestono un ruolo fondamentale nell'adattamento ai cambiamenti climatici e per quanto concerne la salute dei cittadini.
In questa importante occasione, come UIL, intendiamo ribadire quanto sia fondamentale promuovere buone pratiche e azioni politiche mirate per la conservazione del "bene acqua", affinché esso venga tutelato e garantito. Accogliamo quindi con favore l'avvio, da parte del Governo, di un piano interventi contro le perdite di acqua, che stanzia risorse per 1.4 miliardi di euro. I fondi proverranno dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e dal programma React Eu. Complessivamente, peraltro, l'esecutivo impiegherà, nei prossimi anni circa, 2.7 miliardi di euro per la riqualificazione e il rafforzamento delle infrastrutture idriche nazionali: un investimento senza precedenti, rilevante anche nell'ambito del contrasto alla crisi climatica in atto.
Riteniamo che l'accesso all'acqua - da considerarsi sullo stesso piano della tutela della salute - sia un obiettivo imprescindibile. Purtroppo, i dati più recenti sulle dispersioni idriche sul territorio nazionale non sono incoraggianti: oltre il 37% dell'acqua immessa in rete risulta non fruito dagli utenti finali, generando ripercussioni sia finanziarie che ambientali sempre più rilevanti, soprattutto se consideriamo i gravi episodi in continuo aumento legati ai cicli siccitosi, come quello che sta interessando, negli ultimi mesi, il centro e il nord della Penisola. Non solo la società civile, ma anche molte attività economiche dipendono dalla risorsa idrica, motivo per cui ci auguriamo che le istituzioni garantiscano un accesso sempre più capillare al "bene acqua", anche in funzione dei crescenti trend di urbanizzazione, che implicano un consistente incremento della domanda.
L'accesso universale all'acqua è un diritto inalienabile che dev'essere garantito ad ognuno; si tratta di una risorsa comune che appartiene indistintamente a tutti gli abitanti della Terra, e che, per questo, merita maggiore rispetto e protezione per la sopravvivenza dello stesso Pianeta.
Roma, 22 marzo 2022