Il Congresso sarà un’occasione unica di incontro e di confronto sulle amplissime tematiche che investono il contesto sindacale e, tra queste, l’Ambiente e la Sostenibilità avranno certamente un ruolo di prim’ordine.
Appare chiaro, infatti, che mai come in questa delicata fase storica, segnata tanto dal conflitto Russo Ucraino e dalla pandemia quanto dall’emergenza sociale e ambientale, vi sia bisogno che tutti gli attori coinvolti – proprio a partire dalle Parti Sociali – lavorino seriamente e in modo sinergico con i responsabili politici per anticipare i cambiamenti futuri, tutelando l’occupazione, soprattutto nei settori più a rischio. Siamo fermamente convinti, e lo ribadiamo da sempre, che non debba essere il mondo del lavoro a pagare il prezzo più alto della pur necessaria Giusta Transizione verso un modello economico green.
Affinché la lotta ai cambiamenti climatici – i cui effetti, ormai è noto, si riverberano spesso in maniera dura e imponente sull’occupazione, sulla produzione e sulle politiche industriali - esca dalle aule di discussione e si traduca in risultati concreti per le lavoratrici, i lavoratori, le cittadine e i cittadini, occorre mettere in campo azioni immediate, forti e risolutive contro la crisi ambientale in atto, e programmare un uso razionale e mirato delle risorse.
Il contrasto ai mutamenti del clima non possa prescindere da una nuova visione di un modello di sviluppo produttivo ed occupazionale socialmente più equo, basato sui concetti di Sostenibilità e di Circolarità, in cui nessuno venga lasciato indietro.
In questo stato di cose, la UIL ha sempre sostenuto il rispetto di tutti i patti e gli impegni condivisi a livello nazionale, europeo e mondiale, come gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu (vogliamo ricordare che il sindacato a livello europeo e mondiale (CES-CSI-ITUC) ha fatto parte del gruppo di lavoro per la definizione dell’Agenda Onu) e degli Accordi di Parigi e di Glasgow...