A tanti anni di distanza dal terremoto che devastò L'Aquila, il tema della ricostruzione resta centrale. Allo stato attuale, infatti, i cantieri conclusi nel centro città sono appena il 10% del patrimonio edilizio pubblico e il 75% di quello privato. Non conforta nemmeno la situazione nei comuni del cratere, dove la ricostruzione pubblica si aggira sempre intorno al 10% e quella privata raggiunge il 60%. Peraltro, gli ultimi dati sull'occupazione hanno fatto registrare, nell'intera Regione, una perdita di circa 39mila unità rispetto al 2021 e, nello specifico, nella provincia dell'Aquila, il tasso di disoccupazione è molto più elevato rispetto ad altri territori.
Per la Uil, la ricostruzione non deve essere una mera ricomposizione dei centri abitati e del patrimonio edilizio, ma deve riguardare anche e soprattutto la salvaguardia dell'identità dei luoghi e delle loro vocazioni, la ricostituzione del tessuto economico e sociale, nonché la tutela dell'occupazione. Già da tempo, Uil, Cisl, Cgil hanno inviato una richiesta d'incontro al neoeletto Commissario Straordinario per la Ricostruzione senza, tuttavia, ricevere riscontro. Auspichiamo, quindi, che su un argomento così rilevante il Governo non assuma un atteggiamento autoreferenziale, prevedendo invece il pieno coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, a cominciare dalle Parti Sociali.
Sollecitiamo nuovamente il Commissario affinché tale incontro possa avvenire in tempi brevi e chiediamo che la ricostruzione rientri tra le priorità dell'agenda politica nazionale, puntando all'elaborazione di un sistema normativo organico che garantisca la corretta gestione delle emergenze, la protezione dell'occupazione e delle imprese, il contrasto alle possibili infiltrazioni illecite, oltre che la lotta allo sfruttamento e alla mancanza di sicurezza sul posto di lavoro.
Roma, 6 aprile 2023