Nell'audizione odierna, relativa alla realizzazione del Ponte sullo stretto, la UIL ha espresso la non contrarietà alla messa in opera di un'infrastruttura utile per l'Italia e per la sua crescita economica, sottolineando al contempo come sia necessaria una seria e puntuale comparazione della fattibilità tecnica, economico-finanziaria, sociale e ambientale della stessa, che evidenzi le ricadute sulle componenti ambientali, paesaggistiche, territoriali e urbanistiche, nonché sull'occupazione.
È bene tener presente che l'opera si inserisce in un'area del nostro Paese che è caratterizzata già da una carenza infrastrutturale, la cui risoluzione rappresenterebbe una leva di sviluppo economico sia per il turismo che per il contesto produttivo.
Essa, quindi, diventa la cerniera di un processo di infrastrutturazione del Mezzogiorno che fino ad oggi non c'è stato. In tale ottica non deve in alcun modo gravare sul resto dello sviluppo infrastrutturale delle due regioni, per le quali sono state stanziate ingenti risorse per la viabilità ferroviaria e stradale.
Solo così eviteremo l'effetto cattedrale nel deserto. La centralità del corridoio scandinavo-mediterraneo, considerato un cruciale asse nord-sud per l'economia, dimostra l'importanza strategica dell'area dello Stretto di Messina e del suo valore socio-economico.
Per questo motivo l'attraversamento stabile dello Stretto, sviluppato prevedendo sia infrastrutture ferroviarie che viarie, può rappresentare un progetto utile, inserito in un piano di sviluppo infrastrutturale più ampio del sud del Paese.
Fondamentale però è evitare gli errori del passato che hanno portato al blocco del progetto con perdite economiche ingenti per il nostro Paese. A tal fine occorre capire quante siano le risorse necessarie e le relative modalità di finanziamento.
Occorre altresì tener presente che la realizzazione del Ponte avverrà con l'applicazione del Nuovo Codice appalti.
Abbiamo già sottolineato fino ad oggi le nostre forti preoccupazioni sul nuovo testo a partire in primo luogo dall'introduzione a largo spettro della possibilità di ricorrere al massimo ribasso per ottenere un appalto, minimizzando quindi l'Offerta Economicamente Più Vantaggiosa (OEPV) e avallando l'utilizzo dell'appalto integrato oltre che del ricorso alle varianti in corso d'opera, passando per il subappalto senza limiti e la totale apertura dell'affidamento delle opere a Commissari straordinari.
Tutto questo rischia di dare il via libera alle infiltrazioni criminali, ad una crescita dell'illegalità e all'abuso di risorse pubbliche ottenute in modo fraudolento.
In questi anni tutti i Governi che si sono susseguiti hanno manifestato interesse nel voler realizzare l'opera che tuttavia non ha mai portato ad una reale concretizzazione. Questa accelerazione dell'attuale Governo a nostro parere deve avvenire nella certezza che ci siano tutti gli elementi utili per realizzarla, garantendo contemporaneamente il compimento delle opere previste dal Pnrr e dal Piano Industriale di Rfi.
Non possiamo permetterci in questa fase attuale di disperdere ulteriori risorse e tempo.
Roma, 14 aprile 2023