La Lega, che peraltro si oppone al salario minimo, avanza una proposta con la quale, pur dichiarando di voler rafforzare la contrattazione collettiva, nella realtà dei fatti, invece, punta a smontarla e sminuirla. Viene messo in discussione, infatti, il principio dell'uniformità dei trattamenti economici, sfavorendo il Sud in favore del Nord, questa volta sul versante della contrattazione aziendale e territoriale che, per contro, andrebbe maggiormente potenziata e diffusa.
Questa proposta utilizza il prezioso strumento della contrattazione integrativa per reintrodurre le gabbie salariali discriminando i lavoratori del Sud, che già subiscono, da decenni, tagli alla spesa pubblica e scarsi investimenti. Per combattere gli squilibri fra Nord e Sud del Paese, occorre rilanciare con forza la domanda interna, facendo investimenti e contrastando la stagnazione salariale che colpisce tutto il Paese.
Anche per questi motivi il prossimo 17 novembre saremo in piazza con la Cgil, per unire, certamente non per creare ulteriori dannosi divari.
Roma, 10 novembre 2023