Non possiamo accettare una strategia industriale che escluda tre siti italiani dagli impegni futuri del gruppo Whirlpool, in altri termini: no alla chiusura degli stabilimenti di Carinaro, None e Albacina. Crediamo che il confronto che si è aperto stamane al Mise, alla presenza di tutte le istituzioni interessate, debba portare alla definizione di un piano industriale chiaro e dettagliato che affermi la centralità e il ruolo dell’Italia nelle strategie europee e mondiali del Gruppo, che preveda i necessari investimenti per rilanciare le produzioni in tutti i siti e, soprattutto, che offra garanzie occupazionali future per tutti i lavoratori.
Esclusivamente a queste condizioni la Uil è pronta a un confronto di merito con la Direzione Aziendale il prossimo 29 aprile. Non possiamo permettere, infatti, che il nostro Paese subisca un ulteriore impoverimento del proprio apparato industriale e a maggior ragione che ciò coinvolga alcuni territori già duramente colpiti dalla crisi.
D’altra parte, apprezziamo l’impegno e il ruolo attivo del Governo in questa vertenza. In particolare, non possiamo che condividere quanto sostenuto dal Ministro Guidi circa la priorità che bisogna dare in questa fase delicata all’occupazione e alla tutela del lavoro presente e futuro.
Roma, 27 aprile 2015