Condividiamo pienamente quanto affermato oggi dalla presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, nel corso del convegno «Le donne condizione della crescita», sulla parità di genere e, in particolare, sul lavoro femminile e la ringraziamo per l´ iniziativa messa in campo anche quest’anno.
Purtroppo è di questi giorni la notizia che il World Economic Forum, nel suo report circa il “gender gap”, ha classificato l’Italia al 50° posto su 144 Paesi analizzati; ben 9 posizioni in meno rispetto al 2015.
Ancor più preoccupante è che questo declassamento è dovuto, per la maggior parte, alle differenze che ancora sussistono nel mondo del lavoro.
Basti pensare che per quanto riguarda l’indice della parità salariale l’Italia si attesta al 127° posto, e le donne che lavorano, troppo spesso anche in modo precario, sono solo il 47%.
È necessario invertire questa tendenza. Un primo passo per farlo è immaginare un’alleanza di tutte le donne per abbattere gli alibi che ancora impediscono una vera parità di genere. Valorizzando, così, la loro trasversalità e, appunto, il loro saper lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni.
La recente approvazione della legge contro il caporalato, avvenuta proprio in virtù di una forte sinergia tra tutte le forze sane del Paese, politiche, imprenditoriali e sociali, è la dimostrazione che solo insieme si possono raggiungere i risultati migliori. Una legge, questa, che deve rappresentare l’avvio di una vera battaglia contro tutte le forme di violenza e di sfruttamento, che troppo spesso interessano proprio le donne.
In quest’ottica anche la contrattazione deve continuare a fare la sua parte individuando quelle misure di welfare, comunque integrativo a quello pubblico, in grado di favorire realmente la conciliazione e la “condivisione” dei tempi di vita e di lavoro.
La buona e ben tutelata occupazione è, e deve essere, la via maestra per realizzare una vera e effettiva parità di genere, favorendo così la crescita e lo sviluppo sociale ed economico del nostro Paese.
Roma, 28/10/2016