Il patto su migrazione e asilo, raggiunto da Consiglio e Parlamento europeo, in attesa di vedere le carte e poterne approfondire i contenuti, è un messaggio politico importante. Finalmente l'Europa certifica che il tema delle migrazioni, che porta con sé quello ancora più delicato delle politiche di accoglienza, non può essere declinato solo a livello territoriale, ma affrontato con un approccio unitario ed europeo.
Adesso questo accordo deve trasformarsi in soluzioni concrete nella gestione di un fenomeno, quello migratorio, che deve essere trasformato da problema in opportunità per l'Europa, data l'emergenza demografica che rischia anche di avere ripercussioni su molti settori produttivi.
Occorre definire il prima possibile una legge quadro europea per i migranti economici che regolamenti, in maniera uniforme su tutto il territorio europeo, diritti, doveri e politiche di accoglienza e integrazione, arrivando anche a ragionare su un contratto collettivo europeo per i migranti economici.
Attraverso una regolamentazione di questo tipo, l'Europa riacquisterebbe un ruolo da protagonista, sul piano geopolitico, nelle dinamiche che si muovono a Sud del Mediterraneo, quell'area del mondo, cioè, che, nei prossimi anni, diventerà sempre più fondamentale anche dal punto di vista dello sviluppo sociale ed economico.
Nell'ambito di questo progetto, il Mezzogiorno d'Italia, con i suoi hub portuali, potrebbe acquisire un ruolo strategico sullo scacchiere economico mondiale.
Roma, 20 dicembre 2023