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Sbarchi in Italia nel 2024: quanti sono arrivati via mare e quanti non ce l’hanno fatta
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07/01/2025  | Sindacato.  

(redazionale) – Roma, 02 gennaio 2025- Nell’anno appena concluso, il bilancio degli arrivi dei migranti via mare segna indubbiamente un forte calo numerico, a conferma del funzionamento degli accordi presi dal Governo italiano con alcuni Paesi della costa sud del Mediterraneo, ma anche di un cambiamento delle rotte scelte dai trafficanti per portare barchini fatiscenti e pericolosi verso l’Europa.

Secondo i dati del Cruscotto statistico giornaliero del Viminale, nel 2024 sono arrivati complessivamente sulle nostre coste – irregolarmente - 66.317 persone, due volte e mezzo meno che nel 2023 (157.651 arrivi) e meno anche che nel 2022 (105.131 stranieri sbarcati).

Tragico Bilancio

Pesante, però il conteggio delle vittime e dei dispersi in mare (l’ultimo proprio ieri al Largo di Lampedusa, ha prodotto oltre venti vittime): secondo l’OIM, l’anno appena concluso ha visto la tragica conta di 31.155 vittime (1700 nel Mediterraneo centrale), contro le 2.411 del 2022 e le 2.048 dell’anno prima. Il bilancio macabro nel decennio somma oltre 30 mila stranieri scomparsi in mare, tra mori e dispersi, di cui 1.214 minorenni.

Tra i Paesi di provenienza nell’anno concluso, al primo posto c’è il Bangladesh con 13.779 arrivi, seguito dalla Siria (12.504), Tunisia (7.677), Egitto (4.296), Guinea (3.542), Pakistan (3.284) e Sudan (2.137). Seguono ancora: Eritrea, Mali, e Gambia per un totale di 5.500 stranieri. 13.683 vanno poi suddivisi tra arrivi minori da altri paesi dell’Africa, Medio Oriente ed Asia.

In calo anche i minori stranieri non accompagnati: ne sono arrivati 8.043 nello scorso anno, contro i 18.820 arrivati nel 2023 e 14.044 l’anno prima.

Gli sbarchi in Italia nel 2024: la rotta libica

La provenienza dei migranti irregolari sbarcati in Italia nel corso del 2024 porta in Libia, la principale rotta - prima di approdo, poi di ripartenza - per giungere in Italia passando per le coste siciliane: buona parte dei migranti - in una percentuale che supera il 60% - passano da lì.

La rotta libica, negli ultimi due anni, ha scalzato quella tunisina: sono circa 36mila (dodicimila in meno sul 2023) i migranti partiti dalla Libia contro i 18mila che hanno optato per la rotta tunisina (80% in meno rispetto al 2023). Gli altri porti principali, tra i Paesi dell’area del Mediterraneo sono la Turchia e l’Algeria. Detto delle rotte - quindi dei porti di partenza - resta da capire chi sono i migranti irregolari che giungono in Italia.

Centri di accoglienza in Italia: dove sono e chi ospitano

Il sistema dell’accoglienza in Italia è così strutturato: esistono Centri Governativi per Richiedenti Asilo, Centri del Servizio Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar), Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR). Sono oltre cinquemila le strutture temporanee (Centri di Accoglienza Straordinari - CAS) con una capacità complessiva di oltre ottantamila posti e che accolgono il 73,9% dei migranti.

Al primo posto per numero di presenze ci sono Lombardia e Sicilia (rispettivamente il 13% e l’11% dei migranti), seguite da Lazio, Campania, Piemonte e Veneto con circa l’8% delle presenze ciascuna.

Altri tredici Centri Governativi, tra cui i Centri di primo soccorso e accoglienza (Cpsa), i Centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e i Centri di accoglienza a breve termine (Cda), accolgono il 7,1% dei migranti.

Ci sono poi 430 progetti della rete Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), che fa capo agli enti locali, la quale riesce a garantire accoglienza al 19% delle oltre 101 mila persone che soggiornano in Italia. Le Regioni con il maggior numero di migranti accolti dallo Sprar sono: Lazio (23,2%), Sicilia (22,6%), Calabria (9,1%), Puglia (8,8%) e Campania (5,3%).