Il 24 aprile 2013 è una data che è rimasta scolpita nella memoria dei lavoratori e delle lavoratrici in tutto il mondo. L'edificio conteneva alcune fabbriche di abbigliamento, una banca, appartamenti e numerosi altri negozi. Nel momento in cui sono state notate delle crepe sull'edificio, i negozi e la banca ai piani inferiori sono stati chiusi, mentre l'avviso di evitare di utilizzare l'edificio è stato ignorato dai proprietari delle fabbriche tessili, che al contrario ordinarono alle lavoratrici e ai lavoratori di tornare il giorno successivo quando, alle ore 845, l'edificio cedette provocando 1.134 morti e 2.515 feriti.
Oggi, a dieci anni dall'accaduto, CGIL, CISL e UIL insieme alla Campagna "Abiti Puliti" hanno promosso un dibattito insieme all'Ispettorato Nazionale del Lavoro e al sindacato del Bangladesh per ricordare, ma anche per valutare, l'efficacia dell'Accordo Internazionale e insistere sulla necessità di investire su salute e sicurezza nella catena di forniture globali e in Italia e su quali siano gli strumenti per garantirla a livello nazionale e internazionale.
