In data 28 Gennaio a Torino in occasione della “Giornata Internazionale della Memoria” si è svolto l’incontro formativo “Il ricordo rende liberi”.
All’incontro hanno partecipato Gabriele Guglielmo, Responsabile Coordinamento Diritti UIL Piemonte, Bruno Segre, Presidente ANPPIA; Maria Grazia Sestero, Presidente ANPI Torino; Susanna Maruffi, Presidente ANED Torino; Marco Alessandro Giusta, Assessore del Comune di Torino; Monica Cerutti, Assessore della Regione Piemonte; Francesca Fubini, Componente Coordinamento Pari Opportunità UIL Piemonte; Giziana Vetrano, Responsabile Coordinamento Torino Pride; Maria Teresa Cianciotta, Responsabile Coordinamento Pari Opportunità UIL Torino e Piemonte; Alessandra Menelao, Responsabile Nazionale Centri di Ascolto UIL Mobbing e Stalking contro tutte le violenze; Giovanni Cortese, Segretario Generale UIL Torino.
La Giornata della Memoria deve essere un monito per ricordare l’olocausto affinché queste rievocazioni siano un antidoto alla cattiveria umana. Attraverso la conoscenza e lo studio si possono costruire le azioni che eliminano i “crimini di odio”.
Non possiamo guardare da un'altra parte mentre si commettono crimini contro l’umanità. Dante metteva gli ignavi, ovvero coloro che non si schieravano né con il bene né con il male, nell’Antinferno. Noi invece stiamo dalla parte dei “giusti” e continuiamo a fare le battaglie per i diritti delle persone deboli (uomini, donne, persone LGBTQI, poveri, disabili, ecc.ecc.). I diritti acquisiti vanno custoditi come fossero delle gemme preziose. Ci sembra interessante pubblicare un pensiero e un disegno fatto da un bambino.
Per noi tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla Legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingue, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (Art. 3 - Costituzione Italiana).
Le discriminazioni e le violenze vanno combattute in ogni loro forma. A questo riguardo siamo preoccupati delle nuove riforme che vorrebbero introdurre nel nostro ordinamento, ad esempio citiamo le proposte dell’Affido condiviso. Questi decreti sono palesemente sperequati verso le donne e, inoltre, sono incostituzionali.
Le proposte introdurrebbero la mediazione obbligatoria nei casi di separazione con la conseguenza dell’aumento dei costi per le coppie che vogliono separarsi e con la mancata tutela delle donne e dei minori vittime di violenza, perché in questi ultimi casi, secondo le leggi vigenti, la mediazione deve essere evitata assolutamente. In questi decreti si introduce “l’alienazione parentale”, patologia mai riconosciuta dalle classificazioni psichiatriche.
Ci auguriamo, come UIL, che questi decreti vengano ritirati perché il diritto del “superiore interesse del minore” non viene preso in considerazione e perché la PAS venga eradicata in tutte le sedi.
>> Clicca sulle immagini per ingrandirle