La delegazione composta dalla Responsabile Nazionale UIL Mobbing & Stalking Alessandra Menelao, dal Segretario Nazionale UILPA Maria Grazia Gramaglia e dal Segretario regionale UIL Roma e Lazio Laura Latini, ha rappresentato la UIL alla prima edizione del raduno nazionale REBEL REBEL delle attiviste d’Italia per i diritti.
L’iniziativa coordinata da Luisa Rizzitelli, nasce da un gruppo di donne attiviste che da anni le vede impegnate nella lotta e nella difesa dei diritti civili delle donne.
Iniziativa fortemente inclusiva che ha visto, infatti, la partecipazione di donne del mondo politico, istituzionale, sindacale e dell’associazionismo. Dobbiamo lavorare tutte insieme affinché ogni donna del Nostro Paese possa essere rispettata e possa essere realizzata nel suo relazionarsi quotidiano, sia privato che sociale.
Un momento importante e fondamentale per creare una rete femminista in grado di costruire politiche nazionali rivolte alle problematiche femminili.
Due giorni di discussioni e dibattiti ancor più arricchiti dal contributo di donne attiviste in Italia e all’estero, come la giornalista e scrittrice Cristina Obber, la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli, Linda Laura Sabbadini, ricercatrice dell’Istat e Alessandra Bocchetti, storica figura del femminismo del nostro paese. Ha arricchito il dibattito attraverso un respiro internazionale , Irene Donadio, dell’IPPF International Planned Parenthood Federationdi European Network.
I temi dibattuti che rappresentano i punti di partenza del movimento sono stati: la L.194/78 contrasto all’obiezione di coscienza, la violenza maschile contro le donne , il lavoro e il benessere organizzativo, la disoccupazione femminile, la formazione di genere nelle scuole e le questioni LGBTQI.
L’esigenza di creare una forte rete femminista trasversale in grado di influire sulle politiche nazionali rivolte alle donne ha “Risvegliato” la voglia di AGIRE prima di REAGIRE….difendere i diritti e la dignità in una crisi, politica, spirituale e istituzionale dove le donne non intendono più subirla pagando il prezzo più alto.
Il percorso delineato a Osimo deve portare ad una maggiore presenza delle donne nella scena pubblica del nostro Paese.
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