di Andrea Contieri pubblicato il 9 maggio 2017
Che rapporto c’è fra persone trans e mondo del lavoro? Se ne è discusso ieri a “Transgender e lavoro: retaggi, problemi e iniziative”, incontro organizzato dall’associazione TGenus e dalla UIL che ha visto l’intervento di personalità del mondo istituzionale, sindacale e associativo.
Fortissima discriminazione all’interno e all’ingresso del mondo lavorativo
Le persone trans subiscono ancora una grandissima discriminazione all’interno dell’ambiente lavorativo. La disuguaglianza, legata, fra i molti fattori, alla resistenza di fortissimi stereotipi che collegano il mondo trans a quello della prostituzione, sono ancora più ampie e preoccupanti fra le persone in cerca di lavoro, spesso scartate, nonostante le loro qualifiche e le loro competenze professionali, esclusivamente per la loro identità di genere. Una situazione che non fa che peggiorare gli effetti del più generale durissimo contesto di crisi e precarietà propri dell’attuale mondo occupazionale.
Maschilismo imperante, trans MtoF discriminate come donne e come trans
Miki Formisano, presidente dell’associazione TGenus, ha moderato l’incontro ricordando come, peraltro, il maschilismo imperante e sempre presente nella nostra società non faccia che rendere le cose ancora più difficoltose per le trans MtoF che vengono discriminate sia in quanto donne che in quanto trans.
Necessarie azioni coordinate e figure qualificate
Al dibattito, aperto da un video di saluti del senatore Sergio Lo Giudice, sono intervenute Alessandra Menelao, responsabile nazionale dei centri di ascolto Mobbing e Stalking della UIL e Giliola Toniollo dell’Ufficio Nuovi Diritti della CGIL, concordi sulla necessità di unire le forze e di intraprendere azioni coordinate che vadano oltre il piano della contrattazione sindacale, con la promozione di una vera e propria cultura delle differenze e la messa a punto di interventi in grado di formare figure qualificate capaci di svolgere il dedicato ruolo di mediatori fra le aziende e le lavoratrici e i lavoratori potenzialmente oggetto di discriminazione.
Le testimonianze
Sul tema si è rivelato di straordinaria importanza l’apporto delle rappresentanti dei centri d’ascolto della UIL Puglia e Sardegna che hanno testimoniato il percorso quasi pionieristico svolto insieme a persone trans che hanno perso il lavoro o sono state vittime di minacce e mobbing per via della loro identità di genere. Cosi la sala Bruno Buozzi ha ascoltato il racconto della vita di Valerie, operaia forestale sarda vittima di mobbing, persecuzioni e minacce dovute alla sua identità di genere che grazie all’ufficio Mobbing e Stalking della UIL Sardegna è riuscita, dopo anni, a vedere migliorare le proprie condizioni lavorative e a ricevere dalla regione un insperato aiuto economico, necessario per l’intervento di riassegnazione del genere. O la storia di Frida, ecuadoriana da 16 anni a Milano, messa dalla sua datrice di lavoro di fronte a una terribile scelta: quella fra il proprio impiego e la libertà e dignità rappresentate dalla possibilità di accedere finalmente all’intervento.
I buoni esempi: Parks e le fortunate storie di TGenus
La giornata ha portato anche numerosi racconti e esperienze positive come quella di Parks, associazione che riunisce datori di lavoro che fanno dell’inclusione e del rispetto delle diversità un valore aggiunto delle proprie imprese. Consapevoli che lavoratori perfettamente integrati contribuiscono non solo al proprio benessere, ma anche alla ricchezza sociale ed economica dell’azienda.
Le voci di alcuni dei membri di TGenus hanno poi potuto raccontare le loro fortunate storie di inclusione, riaccendendo l’aspettativa di quante e quanti, ancora oggi, vedono le proprie qualifiche e la propria professionalità messe in secondo piano in un contesto come quello lavorativo che per le persone trans, senza gli sforzi congiunti di istituzioni, associazioni, sindacati e aziende, rimane ancora pieno di complicatissimi ostacoli.
Risultati concreti. Piattaforma comune di collaborazione tra sindacati e associazioni, facilitatori e corsi per le imprese
Ma l’appuntamento non è stata solo un’utile occasione di riflessione. Proprio a conclusione degli interventi è stato lo stesso Formisano, infatti, ad annunciare l’avvio di un percorso culturale che contribuisca ad offrire alle persone transgender reali pari opportunità lavorative.
Le rappresentanti di Uil, Alessandra Menelao e di Cgil, Maria Grazia Toniollo si sono quindi impegnate ad attivare una piattaforma tra sindacati e associazioni che preveda la figura all’interno dei sindacati di facilitatori tra azienda e personale o aspiranti lavoratori e lavoratrici, e la proposta di corsi di formazione e informazione alle stesse aziende.
Tgenus, dal canto suo, coinvolgerà tutte le associazioni trans e Lgbti, nella consapevolezza che solo l’unità di intenti e impegno può portare risultati concreti in un settore così importante come il lavoro.