Dichiarazione di Alessandra Menelao, Responsabile Centri di ascolto Mobbing e stalking della UIL
25 NOVEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE
La violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani. Nel corso di quest’anno, in Italia, ci sono stati circa 99 femminicidi.
Ai centri di Ascolto UIL si sono rivolte 1000 persone, di queste il 60% era composto da donne, il 35% da uomini, il 5% da persone LGBTQI. Il 60% dei casi ha subito mobbing, il 15% ha subito stalking, il 10% molestie sessuali, il 10% violenza, il 5% malessere organizzativo. Tale fenomeno è strutturale e non è un tema emergenziale. Da quando abbiamo i centri (dal 2003) riscontriamo questi dati.
La UIL non si limita a rispondere alle richieste delle donne che subiscono violenze, ma appronta specifiche azioni di buone pratiche attraverso l’inserimento di accordi specifici sul contrasto e sulla prevenzione della violenza nei luoghi di lavoro nei contratti. Sul piano della prevenzione, riteniamo molto utile partire dalle scuole di ogni ordine e grado. La violenza e il femminicidio sono crimini di odio ed è per questo che dobbiamo cambiare la cultura del nostro Paese, inserendo e rendendo obbligatoria questa tematica nei piani scolastici. Su questo tema, esprimiamo soddisfazione per la collaborazione tra la UIL e i Centri di Ascolto e il MIUR.
Della violenza sul posto di lavoro, il sindacato, ad oggi, è l’unico presidio in Italia ad occuparsene attraverso la contrattazione di secondo livello, la direttiva dei "Comitati Unici di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni” - art. 21, legge 4 novembre 2010, n. 183 - e il “congedo per le donne vittime di violenza di genere” - introdotto dal D. Lgs. n. 80/2015, art. 24. Chiediamo che questo decreto venga modificato per renderlo maggiormente fruibile e includendo nei beneficiari anche le lavoratrici domestiche, finora escluse. Questo decreto è poco conosciuto e le donne non ne fanno richiesta.
Occorre, infine, realizzare politiche per l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza. Sappiamo che spesso le donne subiscono violenza a causa di una mancata indipendenza economica. A tal proposito, bisogna dare risposte concrete a questo tema attraverso sgravi fiscali per le aziende che le assumono e una formazione ad hoc, valorizzando la professionalità delle donne vittime di violenza.
Roma, 24 novembre 2017