Nella “seconda” ondata della pandemia cresce la curva delle denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19.
Aumentano del 12,8% gli infortuni registrati a gennaio 2021 rispetto a Dicembre 2020.
Se il primo trimestre di pandemia marzo-maggio 2020 ha registrato 50.502 denunce, queste salgono a 92.000 seppur in quattro mesi, tra ottobre 2020 e gennaio 2021.
Numeri preoccupanti e peraltro sottostimati, soprattutto se si considera la numerosa platea di lavoratori particolarmente esposti al contagio che, non essendo assicurati all’Inail, sfuggono alle statistiche dell’Istituto. È il caso, ad esempio, dei medici di famiglia o dei medici liberi professionisti che fin dall’inizio della pandemia sono stati i primi a pagare un prezzo altissimo in termini di perdita di vite umane.
Questi dati ci inducono a mantenere alta l'attenzione. Troppi lavoratori stanno pagando con la loro vita la poca attenzione ai protocolli e a tutta la tematica di Salute e Sicurezza sul Lavoro. La Uil continuerà ad essere presente, sempre.
Nessuno può rimanere indifferente di fronte a questi dati. Meno che mai i nostri delegati, i nostri rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, i nostri iscritti che, ogni giorno, si adoperano per portare nei luoghi di lavoro una vera ed efficace “cultura della sicurezza”.
Roma, 18 febbraio 2021