Pochi controlli e su quei pochi tante denunce penali. Non si può solo piangere morti, giovani come nel caso della donna di Modena o meno giovani come l’idraulico morto a Castelletto Merli. Sono le azioni di contrasto, di controllo e di prevenzione quelle che è necessario mettere in campo. Zero morti sul lavoro non è uno slogan, è un obiettivo che dobbiamo raggiungere.
Siamo tutti troppo impegnati a discutere di green pass, ma degli infortuni sul lavoro e infortuni mortali, si parla solo quando un caso eclatante arriva all’opinione pubblica. Per noi la difesa della salute e della vita della persona nei luoghi di lavoro è una priorità tutti i giorni. Ma non basta il lavoro dei nostri rappresentanti per la sicurezza, aziendali o territoriali. Ci vuole un’azione forte del Governo, dell’INAIL, dell’Ispettorato Nazionale e delle ASL.
Le indagini post mortem servono a sancire responsabilità e conseguentemente a risarcire. Il compito primario deve essere invece quello di prevenire e controllare e su questo versante non si fa abbastanza.
Roma, 3 agosto 2021